Tener traccia delle consulenze in modo sostenibile: alcuni spunti.
“Gli insegnanti più efficaci che ho conosciuto si approcciano in modo scientifico alla loro pratica didattica […]. Loro considerano le azioni, le parole e gli scritti degli studenti come dati”. (1)
Con queste parole Jennifer Serravallo pone l’accento sull’importanza della sistematicità nella raccolta di informazioni e dati rispetto alle competenze di lettura e scrittura degli studenti. Il docente lavora come uno scienziato, un ricercatore che osserva, registra, analizza, adatta il proprio agire didattico, individua gli obiettivi, i percorsi e le strategie per raggiungerli. In questo modo l’insegnante mette in atto una valutazione formativa che nutre e incide sul processo di apprendimento.
Raccogliere dati può servire a:
- effettuare consulenze in modo più consapevole: si allenano lo sguardo e l’orecchio a cogliere e valorizzare le azioni dello studente;
- seguire il processo di apprendimento durante ogni sua fase;
- condividere con i genitori il percorso dei figli, mettendoli al corrente degli aspetti rilevati e degli obiettivi da raggiungere;
- pianificare e adattare l’azione didattica sulla base dei bisogni emersi;
- avere una base di dati grazie alla quale formulare il profilo dello studente;
- riflettere sull’attività didattica svolta, valutandone l’efficacia, i punti di forza e gli elementi da riconsiderare.
Nonostante ci sia ben chiara l’importanza di questa pratica del laboratorio, ci sentiamo ancora in ricerca e per noi l’obiettivo di creare un’abitudine consolidata è ancora lontano. Ma non ci scoraggiamo: ricerchiamo e studiamo diverse modalità possibili, moduli e strumenti che rendano più agevole il tener traccia delle consulenze. In questo articolo ve ne proponiamo alcuni, privilegiando quelli che ci sembrano non appesantire il momento della consulenza e il lavoro del docente.
Indipendentemente dallo strumento utilizzato, vi consigliamo di snellire la trascrizione delle consulenze e di focalizzarvi su questi due aspetti: “cosa noto”, “cosa suggerisco”. Con il primo s’intende una breve annotazione, con parole chiave, di cosa emerge dalla consulenza (punti di forza, punti di debolezza, strategie applicate autonomamente, fase del processo, evidenze di progressi e difficoltà…); con il secondo, ci si riferisce alla strategia che viene suggerita perché ritenuta più adatta in base alle osservazioni effettuate.
Esistono sostanzialmente due canali principali per la raccolta dei dati: uno old school, usando carta e penna, l’altro 2.0. Entrambi hanno pregi e difetti, vi invitiamo a valutarne l’uso in base alle vostre specifiche esigenze ed attitudini.
Moduli cartacei
- Su un quadernino o un raccoglitore, si dedica una pagina ad ogni alunno e si divide verticalmente in due sezioni: cosa noto, cosa suggerisco. In questo modo è possibile seguire l’evoluzione di un alunno tenendo tutte le informazioni in un solo luogo.
- Su un foglio si crea una tabella con tante caselle quanti sono gli studenti, al loro interno si appunta quanto emerge dalle consulenze, sia per avere una visione globale della classe sia per sapere “a colpo d’occhio” quali alunni non sono stati ancora sentiti. Di contro, per analizzare la situazione di un singolo alunno è necessario cercare tra più fogli.
Link al modulo per la raccolta dati di classe
- Alcuni colleghi americani suggeriscono l’uso di block notes di carta copiativa: con questa modalità è possibile annotare il contenuto della consulenza e produrre istantaneamente una copia da consegnare all’alunno come memorandum.
- Su un foglio del raccoglitore o del registro personale si attaccano tanti post it quante sono le consulenze che si prevede di tenere durante quella sessione o settimana, indicando su di essi i nomi degli alunni da incontrare e la data. Dopo ogni consulenza se ne trascrive brevemente il contenuto. In questo modo si ha la possibilità di vedere a colpo d’occhio la situazione delle consulenze programmate, senza dover girare le pagine alla ricerca dei singoli alunni. A conclusione della sessione, si staccano i post it e si applicano alle pagine personali di ogni alunno.
Moduli digitali
- Su un Documento Google (o se si preferisce su Fogli), si crea una tabella per ogni alunno con due colonne per le sezioni “cosa noto”, “cosa suggerisco” e una riga per ogni consulenza (Link ad un esempio). Si può anche realizzare una tabella generale per tutti gli alunni: richiede maggiore sintesi, ma offre la visione generale dello stato delle consulenze (Link o link). Le tabelle impostate al pc possono essere stampate, fotocopiate e compilate manualmente se si preferisce portare con sé carta e penna.
- Si crea un Modulo Google con questi elementi: elenco alunni; elenco possibili elementi osservati (o riquadro risposta aperta); elenco possibili strategie (o riquadro risposta aperta); riquadro per eventuali altre annotazioni. Ad ogni compilazione corrisponderà una riga del Foglio relativo, sul quale sarà possibile agire con filtri per visualizzare informazioni su uno specifico alunno, su situazioni rilevate o strategie suggerite (Link a Modulo Google per consulenze di scrittura, link per le consulenze di scrittura).
- Utilizzando un tablet con pennina, è possibile adottare una modalità ibrida: appoggiandosi ad app per gli appunti si possono creare pagine riassuntive settimanali o di sessione (simili a quelle con i post it) e poi tagliare e incollare le annotazioni sulle pagine individuali degli alunni.
Queste sono solo alcune delle possibili modalità e strumenti che si possono adottare per rendicontare le consulenze. L’aspetto che dobbiamo tenere bene a mente, nella nostra ricerca di uno strumento che si adatti alle nostre esigenze e nella sua sperimentazione, è questo: lo scopo, cioè far progredire i nostri alunni. Di tutte le informazioni che potremmo ricavare e mettere in luce, appuntiamo solamente quelle più strettamente legate al nostro fine, in modo breve, specifico e mirato.
La ricerca dello strumento ideale è personale, legata al qui e ora, sempre in movimento come del resto tutto nel laboratorio.
Bibliografia – Sitografia
Autrici
Alice Cabrelle – Insegnante appassionata, entra sempre in classe con il sorriso. Divora libri e cioccolato. Ama informarsi e apprendere. Cammina tra analogico e digitale in una scuola secondaria di primo grado in provincia di Padova.
Barbara Licastro – Mediterranea di origine, insegno a Senigallia, in una scuola media a pochi passi dal mare. Sempre alla ricerca di bellezza, domande e sogni, occhi negli occhi con gli alunni.
Siamo un gruppo di docenti di Lettere della Scuola Primaria, Secondaria di Primo e Secondo grado provenienti da regioni, città e scuole diverse.
Ci accomunano la passione per l’insegnamento, la voglia di metterci in gioco ed il desiderio di fare dei nostri studenti scrittori competenti e “lettori a vita”.