Riusciranno i nostri eroi? Un viaggio lungo un anno tra le mura di scuola
Qualche giorno prima dell’inizio della scuola cosa accade nella mente di un insegnante in qualsiasi parte del mondo? Un cortocircuito di sinapsi, lampadine di idee che si accendono e spengono, neuroni in frenetico movimento alla ricerca della soluzione geniale, dell’attività creativa per accogliere gli studenti nei primi giorni di scuola. È un momento particolarmente drammatico nella vita scolastica del docente, un rito d’iniziazione che si ripete ogni anno e che, per l’insegnante scaramantico, condiziona il buon andamento di tutto l’anno scolastico. Non è andata diversamente l’ultimo settembre… quando una notte di fine estate, tra montagne virtuali e analogiche di progetti di accoglienza, finalmente mi venne l’idea geniale: il viaggio dell’eroe!
La proposta viene dal sito Gamestorming.com che raccoglie diverse attività per motivare e incentivare chi partecipa a gruppi di lavoro. In sostanza, si tratta di applicare al percorso dell’alunno la metafora narrativa ed emotiva del viaggio dell’eroe, presentando agli studenti all’inizio dell’anno scolastico il loro percorso come un’avventura unica e straordinaria. In questo modo, si generano coinvolgimento e attesa per il nuovo anno e le attività che verranno svolte. All’insegnante spetta il compito di raccontare con enfasi ed entusiasmo la storia dello studente/eroe che dopo aver affrontato sfide impossibili e “mostri” indescrivibili torna a casa vittorioso e virtuoso.
Ma procediamo con ordine e partiamo dagli aspetti logistici. Occorre intanto allestire il setting giusto per questa narrazione: primo giorno di scuola (secondo al massimo!), predisponiamo l’aula in modo che gli alunni possano disporsi in cerchio, appendiamo alla lavagna o su una parete un grande cartellone bianco sul quale scriveremo il titolo
“Il viaggio dello studente/eroe”, prepariamo una scatola di pennarelli grandi colorati. All’arrivo dei ragazzi chiediamo loro di sedersi in cerchio per terra e di prepararsi ad ascoltare una grande storia… creiamo così un po’ di attesa. È importante svolgere questa attività suggestiva ed emozionante nei primissimi giorni di scuola, quando gli studenti hanno ancora nel cuore e nella mente la fiducia e la speranza di un anno scolastico sereno e piacevole; potrebbe infatti bastare qualche giorno in più per farli piombare nella grigia e spessa rassegnazione!
Cominciamo disegnando sul cartellone un grande cerchio: “Questo cerchio rappresenta tutto quello che faremo quest’anno. Cominceremo da qua (punto in alto sul cerchio) e partiremo per il viaggio dell’eroe”. A questo punto, di fronte agli occhi sgranati e alle bocche spalancate dei nostri studenti, possiamo provare a tranquillizzarli ricordando loro altri viaggi dell’eroe che conoscono bene. Io di solito cito loro Guerre stellari, l’Odissea oppure un libro che abbiamo letto insieme o che loro conoscono bene (ad es. Nel mare ci sono i coccodrilli o Il rinomato catalogo Walker & Dawn). Quest’anno, ad esempio, ho ricordato loro il viaggio dell’eroe che compiono i protagonisti del primo libro di Berlin, visto che l’anno precedente lo avevamo letto coralmente. Se abbiamo alunni particolarmente esperti ed appassionati di fantasy possiamo fare riferimento a Il Signore degli Anelli. Proseguiamo aggiungendo: “Ogni storia, ogni avventura epica segue questo schema: si comincia nella vita ordinaria ed è esattamente nella vita ordinaria che ognuno di noi/voi si trova adesso. Poi si prosegue in una dimensione sconosciuta. E proprio ora stiamo per intraprendere un nuovo percorso che ci condurrà fuori dalla nostra vita quotidiana”. Contemporaneamente l’insegnante disegna in alto sul cerchio una figura stilizzata con uno zaino sulle spalle (lo studente) e continua: “Il viaggio dell’eroe si compone di due elementi fondamentali: il mondo conosciuto, in cui si trovano le nostre abitudini, le pratiche quotidiane del laboratorio di scrittura e lettura, le regole e le routine della nostra comunità di lettori e scrittori. Poi c’è il mondo sconosciuto dove si trovano le cose che speriamo di scoprire e di esplorare durante l’anno scolastico: scoperte ed esplorazioni, sfide da affrontare e problemi da risolvere”.
Mentre raccontiamo disegniamo in corrispondenza del diametro una linea ondeggiante che rappresenta il confine tra conosciuto e sconosciuto: “Questa linea è la soglia che separa i due mondi”. Possiamo chiedere agli studenti di suggerire loro stessi cosa metterebbero nei due mondi: quali sono le vostre routine, le vostre abitudini nel vostro lavoro di apprendisti scrittori e lettori? Cosa sperate di scoprire quest’anno? Quali sfide vorreste affrontare e quali problemi risolvere?”. Dunque, l’insegnante prosegue così: “Il primo elemento che incontriamo nel viaggio dell’eroe è la chiamata all’avventura, che è quel momento in cui ci chiediamo cosa faremo quest’anno nel laboratorio di scrittura e lettura, perché è importante e cosa ci ha portato qui”. Nel cerchio, circa nel punto che segna l’una in punto, scriviamo “chiamata all’avventura” e discutiamo insieme degli obiettivi e delle aspettative che ci poniamo. Molti studenti dichiarano di voler crescere e migliorare come scrittori e lettori; annotiamo le loro risposte sul cartellone, accanto alla “chiamata”: imparare a fare connessioni letterarie più approfondite, mantenere l’impegno della lettura individuale a casa, leggere più libri, portare sempre il materiale, dedicare tempo e cura alla revisione e all’editing.
Successivamente l’insegnante disegna due figure stilizzate all’altezza delle 2 in punto sul cerchio e racconta: “Prima di partire incontriamo i nostri consiglieri/aiutanti (mentor) e raccogliamo gli strumenti/attrezzi che ci serviranno durante il viaggio. Avete presente Sven, che con i suoi consigli e la sua esperienza aiuta i ragazzi di Berlin a compiere la loro missione? Oppure Gandalf ne Il Signore degli Anelli o Haymitch in Hunger Games? Si tratta di personaggi che aiutano l’eroe a trovare la strada giusta. Chi potrebbero essere secondo voi i vostri mentor e gli strumenti che vi servono per compiere il viaggio?”. Gli studenti riconoscono facilmente nell’insegnante la figura del mentor, qualcuno pensa anche ai compagni e agli scrittori che incontrerà quest’anno. Tra gli attrezzi i ragazzi individuano le strategie di scrittura e lettura già apprese, i poster appesi in classe, il taccuino, i testi modello.
A questo punto siamo davvero pronti per oltrepassare la soglia: “Allora, ragazzi, non ci resta che partire e addentrarci nel mondo delle sfide e delle difficoltà. È quella parte del viaggio in cui esploreremo la spazio dei problemi, delle trappole e dei trabocchetti”. Circa in corrispondenza delle 4 o delle 5 in punto scriviamo le parole “problemi” e “trappole” e disegniamo qualche esplosione insieme a qualche miccia. Facciamo esempi illustri di sfide: scalare una montagna come Enaiat nel libro Nel mare ci sono i coccodrilli, combattere contro i trolls, superare le prove della Festa della morte come i ragazzi di Gropius in Berlin, affrontare le Sirene come Ulisse nell’Odissea. Poi chiediamo ai nostri studenti di indicare quali sono i problemi e le sfide che potrebbero dover affrontare. Le risposte sono varie e dipendono dai punti deboli di ciascuno: leggere libri più difficili per lunghezza e per complessità della trama, trovare il libro giusto per sé, trovare idee originali e coinvolgenti per un testo narrativo, revisionare in modo significativo un testo, affrontare nella scrittura e nella lettura nuovi generi letterari, mantenere l’impegno della lettura individuale, condurre una consulenza tra compagni in modo serio ed efficace.
Continuiamo il viaggio scrivendo sul cerchio in corrispondenza delle 6 in punto la parola “fondo” e disegnando un buco o un caverna: “In tutte le storie c’è un fondo, la pancia della balena di Pinocchio o la caverna degli Inferi di Ulisse. È il punto più lontano da casa, quello in cui l’eroe percepisce di aver toccato il fondo e si sente come se non dovesse ritornare mai più a casa. Ma è anche quel luogo in cui egli impara qualcosa di importante e significativo perché si ferma a riflettere. Ne Il Signore degli Anelli è il luogo in cui Bilbo Baggins trova l’anello, nel nostro viaggio è lo spazio in cui avviene la scoperta di una conoscenza, il vero apprendimento”. Anche qui possiamo chiedere ai ragazzi quali potrebbero essere i momenti in cui uno studente tocca il fondo: una valutazione molto negativa, un taccuino in cui si accumulano annotazioni non svolte e pagine bianche, una serie di libri abbandonati senza riuscire a trovare quello giusto, una prolungata assenza e la difficoltà di recuperare. Ecco, in questi momenti drammatici apparentemente senza via d’uscita, l’eroe deve fermarsi a riflettere (metacognizione) e cercare dentro di sé l’idea geniale, il momento “Aha” della rivelazione.
“Dopo aver toccato il fondo l’eroe risolverà i propri problemi, troverà soluzioni e accenderà idee brillanti che gli permetteranno di acquistare un set di superpoteri da fare invidia a Superman e Wonder Woman!” Mentre parla, l’insegnante disegna in corrispondenza delle 7 o delle 8 in punto la figura stilizzata di un supereroe con il mantello e la lettera S sul petto e alcune stelle intorno. Quindi, aggiunge: “In questo punto del viaggio finalmente l’eroe raccoglie i risultati del proprio lavoro faticoso e complesso. I superpoteri sono gli apprendimenti, le strategie che l’apprendista scrittore e lettore ha conquistato e che gli permettono di risolvere i problemi e le sfide del mondo sconosciuto”. Ai ragazzi possiamo chiedere di intuire quali potrebbero essere questi superpoteri e di quali strumenti/condizioni avrebbero bisogno per acquisirli; ad esempio, conversazioni e consulenze con i compagni, sperimentazione di bozze e letture diverse, brainstorming di gruppo. Facciamo notare che in questa parte di conquista e di risalita è molto importante la collaborazione con i compagni, il lavorare insieme per costruire qualcosa. Ma non è ancora finita: l’eroe deve ancora tornare a casa!
All’altezza delle 10 in punto scriviamo “Il ritorno” e disegniamo una casetta: “Questa parte del viaggio corrisponde al ritorno nella vita ordinaria. Dobbiamo oltrepassare la soglia, portando con noi tutto ciò che abbiamo imparato: pensieri, riflessioni, nuove idee e nuovi progetti, conoscenze e competenze. Ogni eroe che torna a casa porta un cambiamento dentro e fuori di sé e conquista una più profonda e vasta conoscenza del mondo e delle menti umane: Enaiat diventa più sicuro di sé e più consapevole, Ulisse più umile, Jakob (di Berlin) meno impulsivo. Giunti ormai al termine del viaggio, l’insegnante indica sul cerchio il punto in alto da cui era cominciato il percorso e scrive una domanda a cui gli studenti risponderanno solo alla fine dell’anno scolastico: “Cosa ho imparato di utile nella vita quotidiana e nella mia vita di studente? Come sono cambiato come persona e come apprendista scrittore e lettore rispetto a quando sono partito?”.
A questo punto la campanella sta quasi per suonare, abbiamo ancora pochi minuti a disposizione per eventuali domande e riflessioni degli studenti. Poi appendiamo il cartellone su una delle pareti della classe ed auguriamo buon viaggio ai nostri eroi.
Questa attività di narrazione e motivazione può essere abbinata alla lettura di un albo illustrato, ad esempio Il maestro di Fabrizio Silei e Simone Massi. Nel testo il protagonista è il figlio di un contadino che viene spedito dal padre alla scuola di Don Milani a Barbiana perché possa imparare a leggere e scrivere e diventare così un uomo libero dai soprusi e dagli abusi dei padroni. La vita ordinaria del giovane è la vita nei campi, la sveglia presto al mattino e le bestie da accudire. Poi un giorno arriva la chiamata all’avventura e la partenza per il viaggio dell’eroe, oltre la soglia, nel mondo sconosciuto delle sfide da affrontare. Accanto a lui il maestro-mentore Don Milani e i compagni della scuola di Barbiana. Passano due anni prima che il giovane eroe possa far ritorno a casa, dopo aver toccato il fondo con la morte di Don Milani. Quando ritorna ha acquistato dei superpoteri che lo cambieranno per sempre: “Torno a casa a piedi, così come sono venuto. Ma sono diventato più alto, e so leggere e scrivere e nuotare e sciare”. Di questo lungo viaggio il giovane contadino porta con sé nel mondo ordinario la forza della giustizia e della legalità, la libertà che deriva dalla conoscenza.
Concludo con una precisazione: questa attività di accoglienza è stata somministrata in una classe seconda che aveva già lavorato durante il primo anno di scuola media in modalità laboratorio di scrittura e lettura. Essa, però, può essere proposta a qualsiasi classe, anche se gli alunni non hanno mai lavorato in modalità laboratorio di scrittura e lettura. In questo caso il mondo sconosciuto nel quale fare scoperte ed esplorazioni potrebbe essere proprio quello del Writing & Reading Workshop!
E poi c’è il viaggio dell’eroe che compie l’insegnante in ogni anno scolastico, ma questa è un’altra storia…
Bibliografia
J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani
F. Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli, Baldini&Castoldi 2010
S. Collins, Hunger games, Mondadori 2013
F. Geda – M. Magnone, Berlin. I fuochi di Tegel, Mondadori 2015
D. Morosinotto, Il rinomato catalogo Walker & Dawn, Mondadori 2016
F. Silei – S. Massi, Il maestro, Orecchio acerbo 2017
Insegnante di italiano presso scuola secondaria di primo grado G. Ferraris di Modena
Biografia
Folgorata sulla via della prima elementare dalla vocazione per l’insegnamento, Elisa da allora (quando aveva solo sei anni) ha coltivato questa “mission” (possible): insegnare ai ragazzi ad avere il coraggio di perdere di vista la terraferma, perchè è in quel momento, lontano dalla comfort-zone, che nasce l’apprendimento per la vita. Dopo aver fatto una lunga gavetta nei bassifondi di un lavoro qualunque finalmente quattro anni fa è diventata insegnante di lettere della scuola media (la terra di mezzo). Appassionata di lettura e scrittura, convinta sostenitrice dell’Umanesimo che ricompone la frattura tra scienza e tecnologia da una parte e letteratura e arte dall’altra, ricercatrice instancabile Elisa entra in classe ogni giorno con la voglia di costruire occasioni ed opportunità perchè ogni suo alunno possa esprimere il proprio talento e manifestare i propri pensieri. L’idea di scuola che sostiene e promuove anche attraverso l’attività di formatrice si fonda sulla relazione, sull’equità (che è diverso da uguaglianza), sull’ascolto, sulla creatività, sulla condivisione, sulla scoperta. Dall’esperienza di molti anni in azienda ha imparato la resilienza e l’intraprendenza, dallo studio matto e disperatissimo ( a 10 anni di distanza dall’ultimo esame universitario) per diventare insegnante ha imparato che c’è sempre tempo per imparare (lifelong learning). Adesso è esattamente dove vorrebbe essere: a scuola, in classe, tra isole ed arcipelaghi di banchi, a navigare accanto ai suoi alunni (tutti insieme, nessuno escluso) verso lo spazio del desiderio, dove le stelle sono accese e tutto può accadere.
Molto molto interessante! grazie per averlo condiviso. Mi chiedevo solo se il libro consigliato “Il maestro” fosse adatto per dei ragazzi di scuola media, viene indicato più per scuola primaria.
Assolutamente sì. “Il Maestro” spesso lo leggiamo in terza alla secondaria di I grado come storia di formazione.