Quinta di copertina: di lupi e altri animali

Il lupo è un romanzo di Saša Stanišić pubblicato da Iperborea nella collana I miniborei, tradotto dal tedesco da Claudia Valentini, già vincitore nel 2024 del Deutscher Jugendliteraturpreis, di una Menzione speciale della giuria tecnica al Premio Rodari 2024; è finalista al Premio di Letteratura Ragazzi di Cento 2024.
Sin dall’inizio (l’incipit si può scaricare dal sito dell’editrice riportante sinossi e scheda tecnica) ci troviamo ad ascoltare parole e pensieri del protagonista, un ragazzino in partenza controvoglia per un campo estivo nella natura. La freschezza dello stile, i capitoli brevi, le illustrazioni disseminate tra i capitoli, la possibilità di immedesimarsi nel protagonista lo rendono adatto anche a lettori che non sono abituati ad affrontare letture troppo impegnative, specie se si riesce a supportare la riflessione sugli aspetti più simbolici. Il testo non è eccessivamente lungo, pertanto si presta benissimo anche per una lettura ad alta voce in classe, costruendo un percorso di minilezioni per accompagnare la comprensione nelle parti più sfidanti, alternate a momenti in cui gustarsi semplicemente il piacere della lettura o a routine per supportare la vita da lettore. In questo modo risulterà accessibile anche ai lettori più fragili.
Ma andiamo per gradi e passiamo in rassegna le chiavi di comprensione secondo la classificazione di Serravallo.
SETTING e TRAMA
La descrizione del setting è filtrata dal punto di vista del protagonista narratore, per cui emerge l’aspetto disagevole e trascurato del campo, non edulcorato dall’entusiasmo di chi – come il compagno di stanza Jörg – adora le escursioni e le avventure nella natura. La visualizzazione degli ambienti secondo la lente del narratore aiuta chi legge ad empatizzare maggiormente con lui e potrebbe essere interessante esplorare – con una apposita minilezione – come il personaggio vive il paesaggio (e, per i lettori più forti se questa rappresentazione del paesaggio ci può aiutare a capire meglio il protagonista).
L’immersione nella natura come salvifica viene stigmatizzata esplicitamente ma una rivalutazione positiva dell’ambiente riemerge, senza buonismi, grazie all’intervento di un’improbabile guida forestale, che riesce a “convertire” il riluttante protagonista.
La trama si dipana, dopo un capitolo preparatorio, lungo la settimana di campo estivo a cui il nostro protagonista partecipa, insieme ai suoi compagni di classe. Le dinamiche relazionali già note si ripetono accentuate dal fatto che gli adulti presenti – passati in rassegna uno dopo l’altro – non conoscono i ragazzi né tanto meno i consueti comportamenti persecutori ai danni di Jörg.
I titoli dei capitoli sono frasi che spesso proseguono nel testo, continuando il discorso che il personaggio narratore conduce con chi legge. Si focalizzano principalmente su eventi significativi che accadono nello scorrere dei giorni, che prevedono risvolti negativi per Jörg e rinuncia ad intervenire da parte del protagonista. Rileggendoli di seguito abbiamo, tuttavia, non tanto la sintesi degli avvenimenti quanto quella delle riflessioni del personaggio, riflessioni che trovano grande spazio nelle pagine.
PERSONAGGI
Innanzitutto una raccomandazione: evitate di leggere il risvolto di copertina e altre presentazioni del libro prima di averlo letto integralmente, perché rischiereste di spuntare il finale ad effetto.
Come già anticipato, ascoltiamo la storia dalle parole del protagonista, che conosciamo meglio di tutti. Interessante è far raccogliere i tratti caratteristici del personaggio dalle tante cose che pensa, dalle poche cose che dice, da come si comporta, perché chiaramente non troveremo di lui una descrizione dall’esterno.
L’altro personaggio chiave è sicuramente Jörg, quel compagno più “disadaltrato” di lui, che lo mette al riparo dal subire atti di bullismo, ma che reagisce in modi per lui incomprensibili. Impariamo a conoscere Jörg con gli occhi del protagonista, e insieme a lui ci sorprendiamo delle sue risorse e di come affronta la propria situazione, o restiamo sospesi in quei racconti interrotti a metà di escursioni col padre. Attraverso le riflessioni e i mancati gesti che pure il nostro narratore ipotizza di compiere, o le mancate domande che rinuncia a rivolgergli, capiamo come la relazione tra due compagni diventerà essenziale per comprendere meglio entrambi e la loro evoluzione nel corso della storia.
Tra i vari personaggi appaiono anche gli adulti, non certo all’altezza del loro ruolo: non tanto il genitore rimasto nelle rispettive famiglie dei due ragazzi, di cui emerge qualche tratto in relazione ai figli, quanto gli educatori del campeggio: figure autocentrate, distratte e poco responsabili. Eppure è con gli adulti che il nostro protagonista ha meno problemi a relazionarsi, non solo con gli educatori – con cui si confronta cercando di sottrarsi alle attività programmate dal campo grazie alla sua spiccata dialettica – ma anche con l’improbabile cuoco, con cui riesce a entrare in sintonia. È con i coetanei, piuttosto, che non riesce ad interagire come vorrebbe: non solo con Jörg, ma neanche con Benisha, l’amica verso cui lascia trasparire un certo interesse, né tantomeno con il bullo Marko e i gemelli che lo spalleggiano. È che lui ha poco da spartire con loro, non riesce a restare su quel livello superficiale che fa divertire i più con battute mediocri, non ha elementi di conversazione, ama cose che i ragazzi della sua età non apprezzano.
Interessanti – non solo agli occhi del narratore – i personaggi secondari della “nonna” attivista, decisamente fuori dagli schemi, che conciona (efficacemente) ai ragazzi del campo l’ultimo giorno, e della professoressa di ginnastica, motivata e motivante (l’unica che ha visto le angherie di Marko ai danni di Jörg e che ha costruito un’isola felice): vale la pena osservare come l’autore ne costruisce i tratti.
LESSICO E LINGUAGGIO FIGURATO
E il lupo del titolo? L’animale è percepito dal protagonista ogni notte attorno o dentro la loro casetta, nella soglia tra sogno e realtà, ma avrà a che fare anche con Jörg. Qui accediamo al piano del simbolico, e converrà fermarsi a discutere insieme sulle scene in cui il lupo appare, dopo averle rilette ed essersi soffermati anche sulle illustrazioni di Regina Kehn che ne sottolineano l’apporto metaforico; sarà opportuno far cogliere il crescendo delle scene – parallele in un certo senso al crescere dell’ansia che il narratore prova al campo – fino al momento in cui Jörg – finalmente – esplode, e ragionare su come questo lupo, dagli occhi gialli come la copertina del libro, entra in rapporto con ciascuno dei due.
Anche l’uso delle illustrazioni, gialle e nere, o le pagine ogni tanto colorate contribuiscono ad aprire squarci di visualizzazione e riflessione sulla storia, e certamente varrà la pena soffermarsi su alcune di esse con thinking routine (ad es. see-think-wonder) o strategie di anticipazione. Del resto il disegno è anche uno dei linguaggi di Jörg e riveste una certa importanza nella storia.
Il lessico è semplice, il periodare è piano, l’andamento narrativo è molto vivace, cucito dalle riflessioni del protagonista, dal suo sguardo ironico e lucido sulle cose, dalla sua immaginazione che si figura esiti possibili della realtà, e da cui il lettore si sente coinvolto, perché si sente interpellato direttamente col “tu” ed è catturato dal tono comico che sdrammatizza, alleggerisce e rende simpatico chi narra, al netto delle sue debolezze. I capitoli non sono troppo lunghi, e volentieri si procede nella lettura.
TEMI E INSEGNAMENTI DI VITA
-
tensione tra paura e coraggio, nello scegliersi il proprio modo di stare in mezzo alle cose;
-
etica di comportamento: costante il dilemma tra l’impotenza e il senso di giustizia, tra gli slanci verso cosa sarebbe giusto e la tendenza a non mettersi mai in gioco, tra la rabbia e la paura, tra il desiderio e le reali possibilità.
-
le relazioni: complicate con i coetanei, difficili da capire da parte degli adulti, ma tuttavia impossibili da evitare.
In altre classificazioni, potreste trovare sinteticamente tag più generali quali amicizia, bullismo, natura… Come sempre, le tematiche sono varie e presenti, ma non è in questo che risiede la bellezza del libro. Proprio le scelte stilistiche e della narrazione contribuiscono a rendere la storia meno stereotipata rispetto ad altri libri che attraversano analoghi temi.
Romanzi affini e strategie utili
Tantissimi i libri – tra classici e pubblicazioni recenti – in cui i protagonisti devono fare i conti con situazioni in cui non amano stare, con persone che non vogliono frequentare e che tendono a rovinare la vita tranquilla e rintanata che si sono scelti.
Molti cercano nelle letture rifugio da una realtà in cui subiscono – o rischiano di subire – maltrattamenti e derisioni persecutorie. Lo fa Bastiano Baldassarre Bucci de La storia infinita di M. Ende, che finisce nella bottega dell’antiquario – dove nota il libro rosso con uno strano medaglione in copertina che attira bramosamente la sua attenzione – proprio per sfuggire ai bulli che lo inseguono per buttarlo tra i rifiuti. E poi – come sappiamo – da lettore diventa protagonista di una nuova storia.
Il protagonista de Il lupo sta leggendo una storia dove due ragazzi, socialmente disadattati, sembrano finire per fare amicizia, ma sceglie di non leggere le ultime pagine perché il lieto fine spesso non esiste nella realtà. Lui spesso inventa finali alternativi alle cose che accadono, e diventa in qualche scrittore di storie che poi si rivelano fiction.
Un’altra storia in cui il protagonista preferirebbe continuare a stare da solo tra i libri è Alec de Il club dei perdenti di A. Clements, che vuole continuare a leggere senza mescolarsi ai club della scuola, dove tra l’altro spadroneggia l’ex amico nuovo bullo.
Altro filo rosso, dei tanti che – seguendo il gioco delle connessioni con altre storie – lettori e lettrici potrebbero percorrere, è con un altro personaggio che si trova a “custodire” in qualche modo un coetaneo passibile di angherie da parte di bulletti. In questo caso sono due fratelli protagonisti della quadrilogia di Anthony McGowan pubblicata nel 2024 da BUR: Brock. La paura del tasso; Pike. Il pericolo del luccio; Rook. La speranza del corvo; Lark. Il volo dell’allodola (vincitore della prestigiosa Carnegie Medal nel 2020). Certo, i temi sono tanti, come tante le atmosfere che di romanzo in romanzo si alternano, ma gli amanti de Il lupo non tarderanno ad amare le avventure di Nick e Kenny, tra animali reali ma anche simbolici, adulti poco presenti, eventi naturali o relazioni sociali con cui – volenti o nolenti – bisognerà fare i conti.
“Mamma, ma tu e papà che classe fate?” chiese una delle mie figlie da piccola, sentendoci dire che andavamo a scuola. Ora andiamo in 2 alla secondaria di I grado e in 3 al liceo: viviamo da anni dentro un curricolo verticale, tra libri, albi illustrati e device. Per gli studenti sono la Rama. Abito e lavoro intensamente ad Ancona, online e qualche volta in trasferta; studio, progetto, scrivo, sperimento e condivido.