QUINTA DI COPERTINA: Con una rosa in mano
Chi come noi legge per piacere e per dovere professionale parecchi libri per ragazzi finisce inevitabilmente per prediligere alcuni autori e uno dei miei preferiti è Antonio Ferrara. Scorrendo su Internet la lista dei libri da lui scritti ho visto la copertina di “Con una rosa in mano” e così ho deciso di leggere questo breve romanzo uscito già nel 2016 ma che mi era sfuggito. So che può sembrare strano scegliere un libro anche a partire dalla copertina, ma una delle strategie che insegno ai ragazzi, molto semplice ed inclusiva, è proprio quella di osservare attentamente la copertina di un albo o di un libro che propongo per la lettura ad alta voce e chiedersi “Di che cosa parla secondo voi questo libro?”. Da questa prima domanda molto semplice comincio a costruire la comunità dei lettori.
Ritengo che questo libro possa essere letto da lettori di livello alto in terza media o da lettori medi nei primi anni delle superiori.
TRAMA E SETTING
Il libro è ambientato negli anni Ottanta e risponde alla domanda che tutti noi ci siamo fatti vedendo la foto famosissima del ragazzo in piedi davanti a una fila di carri armati in piazza Tienanmen: che cosa lo ha condotto ad una scelta di ribellione così coraggiosa e folle?
La prima difficoltà di lettura però c’è già subito all’inizio: per noi adulti quella è una foto conosciuta che ci rimanda subito ad un determinato mondo, ma un ragazzino di tredici anni non l’ha probabilmente mai vista a meno che non se ne sia già parlato in geografia. In consulenza individuale, perciò, il docente dovrebbe mostrare la foto e spiegare brevemente cosa accaduto il 3 giugno 1989 in piazza Tienammen. Dopodiché trovo utile proporre ai ragazzi di leggere questa storia come se fosse un giallo ad enigma: sappiamo come va a finire ma come si è arrivati a questo punto?
La trama del libro è lineare. Wang è un figlio di contadini che riesce a realizzare il sogno di studiare nell’università di Pechino; non si interessa di politica e pensa solo a studiare matematica, ma a mano a mano si troverà anche lui coinvolto nelle proteste di piazza fino ad arrivare al noto epilogo. La difficoltà è che ci sono pochi avvenimenti, è un libro in cui hanno grande spazio le sequenze riflessive e quindi non è adatto a tutti i tipi di lettori.
PERSONAGGI
Il protagonista Wang è il classico eroe per caso. All’inizio aderisce in toto alla mentalità del luogo e pensa solo a studiare per migliorare la sua posizione economica, ma poi a poco a poco si trova coinvolto in quello che fanno i suoi compagni.
Io non ero come loro, io ero uno triste, spaventato che forse non avrebbe neppure voluto essere là. Io non sapevo fare niente, ero incapace di rendermi utile, non sapevo parlare, né dipingere, né suonare, non ero mai stato capace di infilarmi in nessuna avventura, né di dire i miei sentimenti a una ragazza.
La forza di questo personaggio sta proprio nella sua ordinarietà, un uomo comune che in circostanze particolari compie azioni straordinarie, che mai avrebbe pensato di poter compiere.
I personaggi minori sono tutti visti attraverso gli occhi di Wang e sono determinanti per il suo cambiamento.
STILE
Wang è il narratore interno e Ferrara riesce davvero a trascinarci nella sua testa. Il lessico usato è semplice. I periodi sono brevi e risuonano a lungo nella testa del lettore nella loro studiata semplicità. La difficoltà sta però nell’interpretare i vari simboli presenti nel testo.
TEMI
- L’importanza del rapporto con gli altri per la nostra crescita come individui
- La libertà
- La democrazia
- Il rapporto tra tradizione e modernità
STRATEGIE UTILI
Sicuramente è utile proporre l’organizzatore grafico “La sfera storica d’influenza” proposto nell’imprescindibile manuale “Leggere, comprendere, condividere” di Cavadini, De Martin e Pianigiani, una strategia di livello avanzato.
Indispensabile è anche la strategia sulle relazioni tra i personaggi, ma proposta in modo leggermente diverso perché qui è importante chiedersi come gli altri personaggi favoriscano o frenino il cambiamento.
Come accennavo, nello stile è poi necessario che il lettore abbia un minimo di confidenza con il linguaggio simbolico: ad esempio Wang è chiamato lucertola ed il lettore accorto comprende che come la lucertola è disposta a sacrificare la sua coda per sopravvivere così la democrazia sopravvive se siamo disposti a qualche sacrificio per essa.
COME PROPORLO
Il libro può essere proposto a lettori forti in BDC perché è un libro breve ma denso. Non è invece secondo me adatto ad una lettura ad alta voce perché povero di avvenimenti e dialoghi.
Questo libro può essere proposto ai lettori affascinati dai protagonisti di romanzi come “Hunger Games” e di “The Giver” che lottano per cambiare il mondo distopico in cui si trovano. Leggendo questo libro, infatti, i ragazzi si rendono conto che le distopie esistono anche nella realtà e che gli eroi non hanno per forza qualità eccelse, ma tentano comunque di cambiare il mondo. In sostanza anche ognuno di loro può rendere il mondo migliore di come l’ha trovato anche se si crede più inetto rispetto agli altri e credo che questa sia una bella lezione di fiducia per i preadolescenti.
Catia Accordino Da vent’anni entro sempre sorridente nella scuola G. Galilei di Tradate (Va), felice di giocare con le parole insieme ai miei ragazzi. |
Siamo un gruppo di docenti di Lettere della Scuola Primaria, Secondaria di Primo e Secondo grado provenienti da regioni, città e scuole diverse.
Ci accomunano la passione per l’insegnamento, la voglia di metterci in gioco ed il desiderio di fare dei nostri studenti scrittori competenti e “lettori a vita”.