Primo secondo terzo: insieme per interpretare, insieme per vincere – 1° parte
Ancora una volta torniamo alla raccolta di storie corali “Noi siamo tempesta”1 perché propone testi interessanti da diversi punti di vista, rilevanti e adatti in particolare a studenti e studentesse della scuola secondaria di I grado.
Si tratta di testi multigenere: la prima parte di solito è narrativa e la seconda è espositiva/argomentativa. Giocano un ruolo importante anche le illustrazioni e più in generale l’impostazione grafica delle pagine, molto curata e di qualità; quest’ultima riesce sempre ad armonizzarsi e anzi a far brillare di luce ancora più viva le parole.
La storia “Primo Secondo Terzo” ricostruisce, grazie alle voci e ai pensieri dei protagonisti, l’episodio della premiazione dei 200 metri piani alle Olimpiadi di Città del Messico, avvenuta il 16 ottobre 1968, durante la quale due atleti neri mostrarono il pugno alzato in segno di protesta, per difendere i diritti degli afroamericani negli USA e più in generale a favore dei diritti umani.
Prima di iniziare la lettura possiamo chiedere ai ragazzi di osservare l’aspetto grafico e la disposizione particolare del testo sulla pagina e di avanzare alcune ipotesi sulle ragioni che hanno portato a questa scelta particolare delle colonne verticali.
Dopo una prima lettura inviteremo i nostri studenti a soffermarsi sul testo per entrare più in profondità nella storia e lasciarsi toccare dalle parole grazie alla routine “periodo-frase-parola”2 in cui ragazzi e ragazze annoteranno sul taccuino appunto un periodo, una frase ed infine una parola che li hanno particolarmente colpiti del testo, perché li hanno trovati significativi o potenti. La routine può essere affrontata anche in gruppo su post-it ed essere accompagnata da conversazioni interpretative sempre in gruppo e poi seguite da un confronto in plenaria. In questo momento il docente svolgerà il suo ruolo di facilitatore introducendo alcune domande di qualità per muovere il pensiero, aprire piste interpretative e stimolare il dialogo (si veda qualche possibile esempio nella tabella).
Domande per sostenere la conversazione |
Osserviamo l’illustrazione in apertura: cosa notiamo sulla scelta dei colori e del font? Sull’impostazione grafica. Perché la scelta delle tre colonne verticali invece di proporre le tre voci in modo sequenziale, prima una poi l’altra? Cosa prevale nei tre racconti? Cosa emerge? Quali differenze notate tra le tre voci narranti e nel loro modo di raccontare? In che modo le tre voci si completano, “interagiscono” tra loro? Perché la spiegazione di sintesi viene dopo e non precede la parte narrativa? Nella parte espositiva in realtà non si spiega l’episodio. Come mai a vostro parere? Perché l’autrice non svela nemmeno come andò a finire? Come mai decide di concludere con la frase: l’associazione era considerata ai limiti della legalità dalle autorità statunitensi? |
In alternativa o in aggiunta possiamo decidere, anche valutando le competenze dei nostri lettori, di proporre una delle seguenti strategie per supportare la loro comprensione del testo e l’acquisizione di abilità di lettura che si trasformeranno in attrezzi da inserire nella loro cassetta di lettori “professionisti”, cioè attenti, competenti e riflessivi.
Questa storia è narrata da tre diverse voci, quindi risulta da subito interessante sostenere un confronto che possa permettere agli studenti di comprendere meglio i personaggi e di conseguenza gli aspetti più profondi della storia.
A più voci: cogli le differenze tra le voci narranti |
Teaching point Per un lettore attento è importante cogliere le differenze tra le diverse voci che raccontano una storia per comprendere meglio i personaggi e per addentrarsi nel cuore della storia stessa, nei temi. Vediamo insieme come fare. |
Istruzione esplicita Per cogliere meglio le peculiarità delle diverse voci narranti possiamo chiederci:
Possiamo porci queste domande su ognuna delle voci e poi provare a domandarci:
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Un altro aspetto importante è il contesto storico: possiamo guidare i nostri studenti a cogliere l’influenza del contesto sui personaggi e sulla storia per comprenderla meglio.
I personaggi e il loro tempo |
Teaching point Nelle storie che raccontano (se pure con qualche libertà) vicende realmente accadute in momenti storici particolari oppure nelle storie ambientate nel passato in cui l’ambientazione (luogo e tempo) risulta particolarmente rilevante (i romanzi o racconti storici), dobbiamo anche noi lettori capire quale impatto il contesto ha sui personaggi, come li influenza. Solo così potremo evitare di fraintendere le loro azioni e potremo comprenderli fino in fondo. |
Istruzione esplicita Per comprendere meglio i personaggi, dobbiamo analizzare quali informazioni ci vengono fornite sul contesto storico in cui vivono e agiscono e per farlo possiamo chiederci:
Dopo aver risposto a queste domande possiamo fare un passo ulteriore riflettendo sul modo in cui questi eventi e dettagli legati al contesto storico hanno influenzato il nostro personaggio (possiamo aiutarci chiedendoci: come sarebbe stato diverso il personaggio se avesse vissuto in un’altra epoca?). Modeling Per esempio l’episodio di discriminazione, in cui Tommie è stato aggredito ha generato in lui un senso di ribellione e la volontà di non lasciarsi sopraffare, la determinazione di correre in un altro modo e per uno scopo più alto, più alto anche di una medaglia alle Olimpiadi: questo non sarebbe accaduto se lui avesse vissuto in un paese o un’epoca diversi. |
Per rimanere sempre sui personaggi, possiamo analizzare più in dettaglio le motivazioni che stanno alla base delle loro azioni; esse appaiono piuttosto diverse tra loro e contribuiscono a caratterizzare i personaggi.
Perché lo fa? A caccia di motivazioni |
Teaching point Per comprendere meglio i personaggi, così come cerchiamo di fare con le persone, non ci limitiamo a guardare le azioni che compiono, ma ci chiediamo le ragioni, le motivazioni che li hanno spinti ad agire. Questo ci aiuta a comprenderli più in profondità. |
Istruzione esplicita Per comprendere meglio un personaggio, prendiamo in considerazione le azioni più importanti che compie e domandiamoci: perché l’ha fatto? Cosa lo ha spinto? Ma anche: cosa vuole ottenere? Cerchiamo di non limitarci a risposte frettolose, ma di prendere in considerazione anche la storia del personaggio, le relazioni con altri personaggi o con il contesto in cui vive per trovare spiegazioni più approfondite e complete. A volte le risposte si trovano direttamente nel testo, altre invece possiamo costruire delle ipotesi, ma cercheremo sempre indizi nel testo. |
In questa storia si nota come in realtà le tre voci non sono isolate, piuttosto ognuna contribuisce a definire meglio la vicenda nel suo insieme e anche a tratteggiare il ritratto degli altri personaggi. Quindi possiamo guidare i nostri studenti ad incrociare i dettagli che emergono di ciascun personaggio a partire dai racconti degli altri per poi combinarli in un quadro d’insieme più completo e articolato, pluridimensionale.
Indizi incrociati per ricostruire i personaggi – leggere da detective |
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Teaching point Quando in un testo troviamo più voci narranti, spesso una ci rivelerà qualcosa degli altri personaggi della storia. I lettori competenti sanno mettere insieme i dettagli e ricostruire il puzzle dell’identità di ciascuno, incrociandoli in modo attento e accurato. |
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Istruzione esplicita Proviamo a guardare più da vicino cosa ogni personaggio dice dell’altro, costruendo una tabella come quella che segue, oppure una mappa.
Osservando quello che emerge dalla tabella, possiamo chiederci in quale modo i dettagli forniti dagli altri personaggi cambiano almeno in parte l’idea che noi lettori ci eravamo fatti di loro, oppure se al contrario la confermano. Vediamo un esempio sulla storia “Primo, secondo, terzo”, in cui analizziamo solo la voce di John Carlos
I dettagli che John aggiunge su Tommie sono fondamentali per completare il suo ritratto che cambia, almeno in parte, rispetto a quello che forse il lettore si era già costruito leggendo la prima e la seconda voce. Nel racconto di Tommie, avevamo già percepito la determinazione nata dalla paura, ma le parole di John contribuiscono a creare l’immagine di un personaggio carismatico e ostinato. |
Questo capitolo della raccolta “Noi siamo tempesta” mostra tutta la sua ricchezza e in effetti potrebbero risultare efficaci, oltre a quelle descritte, anche altre strategie per afferrare in modo completo il significato e per sostenere interpretazioni articolate anche solo di questa prima parte narrativa: nella seconda parte dell’articolo vedremo insieme quelle più adatte ad affrontare la sezione espositiva. Ogni docente saprà scegliere quelle giuste per i propri studenti, in modo da sostenerli nel punto in cui si trovano, cercando il giusto equilibrio per evitare di cadere nell’overteaching e nell’underteaching2, per restare a servizio del significato senza togliere il piacere della lettura.
Fine prima parte (a questo link la seconda parte).
Note
1) Murgia Michela, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo, Milano, Salani, 2019, pp. 14-23.
2) Vedi in inglese qui e anche qui. In Italiano il testo di Elisabetta Mughini e Silvia Panzavolta (a cura di), MLTV Making Learning and Thinking Visible, Rendere visibili pensiero e apprendimento, Carocci editore, 2020, p. 78.
3) Poletti Riz J. – Pognante S., Educare alla lettura con il WRW, Erickson, 2022, p. 21.
Insegnante appassionata e bibliofila esagerata, internet dipendente, ha scovato per caso tanti anni fa il libro che ha cambiato per sempre la sua vita, da allora denominato La Bibbia (“In the middle” di Nancie Atwell). Da allora ha studiato e sperimentato il Writing and Reading Workshop entusiasmandosi e parlandone con chiunque capitasse a tiro. Ha poi capito che poteva farlo anche per lavoro ed è diventata formatrice e in seguito ha scritto per Erickson un manuale in cui racconta la sua storia di insegnante-scrittrice. Con incredibile fortuna ha trovato nel suo cammino tante colleghe diventate amiche con cui ha fondato prima un gruppo Facebook e poi una comunità, quella che si esprime proprio qui in modo corale.