Oggi in classe… splenderà Michela Murgia
Nella produzione di Michela Murgia c’è un filo rosso – tra le tante linee che si legano e ci legano, un po’ come i fili della sua amata Maria Lai1 – che mette a tema da un lato le storie collettive, capaci di generare cambiamento, dall’altra quelle di persone “che potreste conoscere perché camminano per le stesse strade dove camminiamo tutti e tutte”. Infastidita dalle storie esemplari e dagli eroi che illudono chi li aspetta invano nella vita reale, la scrittrice sceglie di raccontare in molteplici canali (libri, profili social, talk, articoli per varie testate, podcast…) vicende di altri protagonisti: “nessuno di loro è speciale nel senso elitario ed esclusivo del termine; tutti però lo sono nel modo in cui chiunque può diventarlo, se sceglie di non accettare la mediocrità come un destino”. In un mondo “enfatico e competitivo” queste non sono storie “detonanti” da ammirare, ma vicende da “rifare”. Questa è la chiave, ad es., del libro “Persone che devi conoscere” (2018, Edizioni Messaggero di Padova), inserito nella collaborazione2 con il sito del Messaggero di Sant’Antonio per cui Michela Murgia ha scritto numerosi articoli dal 2011 al 2023. “A fare da criterio è stata sempre la capacità di ognuno di loro di fare la differenza per altri, di trasferire la propria visione sulla vita di una comunità, piccola o grande non importa, ma comunque mai per sé soli. I loro nomi, tutti veri, sono idealmente sempre nomi collettivi, perché ciascuno di loro ha riconosciuto come spinta per le sue scelte la responsabilità verso qualcun altro”.
Ma è in Futuro interiore (Einaudi 2016) che già troviamo le premesse per questo filone letterario, che parte da una struttura saggistica e vira poi in forma narrativa, fondendo sempre l’uno e l’altro scopo con un linguaggio scelto e pregnante, il procedere stringente della trattazione, una chiara comunicatività. Futuro interiore, dicevamo, è un libro che lancia domande sul futuro, seguendo tre declinazioni: Cittadini di un mondo scelto, che pone le questioni di un vero multiculturalismo e non solo di appartenenze e cittadinanze e diritti legati esclusivamente al sangue e al suolo; Abitare la democrazia, che si chiede quale bellezza nella città traduce davvero un modello democratico, promuovendo una cura dei luoghi marginali, in una relazione sinergica centro-periferie analoga a quella tra il cuore e le altre parti di un corpo; Capitani contagiosi, che prova a togliere dalle relazioni sociali i rapporti di potere e a valorizzare modi di essere potenti insieme, seguendo una via femminile3 che mostra che ci si salva insieme, partendo dal margine. Può essere la strada dei processi partecipativi e dei gruppi creativi, chiudeva Michela, reti dove l’organizzazione è diversa e si basa su “un potere relazionale dove le persone sono il fine dell’azione e mai il suo strumento”. E rileggendo di recente tale saggio è stato lampante il passaggio successivo nell’opera di Murgia: “Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo” è proprio un libro di storie corali costruito con un team di creativi (The World of Dot), perché la forma è sostanza, sempre. Un libro pubblicato da Salani (2019) e rivolto questa volta ai giovani, perché le storie nuove vanno raccontate quando si è piccoli4. Storie che non hanno eroe, ma soluzioni collettive narrate perché diventino contagiose. Un libro che l’autrice ha amato molto, forse il suo preferito, dicono.
Tutto è relazione, insomma (e quindi per questo è politica, chiosava Chiara Valerio – scrittrice e amica sorella di Murgia – al funerale), e lo era per Michela. E come ha sottolineato Valerio nella sua commemorazione pubblicata subito dopo la morte, “i legami tra le persone sono più persistenti delle persone stesse”. Ci piacerebbe molto che la capacità di tessere relazioni sociali positive, plurali e costruttive fosse il senso della nostra educazione civica.
Questa della comunità che legge, si interroga, discute e crea è uno dei pilastri del nostro approccio didattico, il Writing and Reading Workshop, e pertanto questo filone che passa dalla nonfiction divulgativa e argomentativa alla narrazione attraversando storie marginali per illuminarle nella loro componente trasformativa, questo procedere per domande di senso che interrogano costantemente le storie e la storia, questa necessità di offrire esempi virtuosi sostenibili ci piacciono tantissimo, perché ci aiutano a crescere persone critiche e attive nell’esercizio della cittadinanza, anche da giovanissime. Ci piace che prosegua ancora questo dialogo tra Michela Murgia e i giovani, dialogo che è sempre stato attento nell’ascolto e serio nella proposta5. E poi, lasciatecelo dire, quella delle comunità creative che partono dal basso per promuovere un’istanza di cambiamento è un po’ anche la nostra storia di Italian Writing Teachers.
Oggi 10 settembre 2023, a un mese dalla morte di Michela, mentre cresce una comunità color purple che dal basso sceglie di raccogliere chi l’una chi l’altra goccia di una pioggia che ha irrigato e fatto nascere molti germogli per continuare a farli crescere fino a “rivoluzioni metodiche di forza incalcolabile”6, vogliamo dare voce ancora alle parole di Michela Murgia e portarle nelle nostre classi, mostrando come possiamo leggerle in profondità e come possiamo aiutare studenti e studentesse a tenere vivo l’esercizio del pensiero. Lo faremo il 10 del mese finché riusciremo, a partire proprio da alcuni testi che porteremo in classe: capitoli di opere, introduzioni programmatiche, podcast, interviste, articoli meno conosciuti che Michela ha scritto per il Messaggero di Sant’Antonio. Cominciamo prestissimo, seguiteci.
Note
- Maria Lai è un’artista sarda famosa per le sue opere con fili e cuciture e soprattutto per la prima performance di Arte relazionale, “Legarsi alla montagna”, di cui Michela Murgia parla in “Noi siamo tempesta” e in “Morgana, storie di donne che tua madre non approverebbe” (podcast e poi libro scritto con Chiara Tagliaferri).
- L’ha ricordata la redazione de Il Messaggero di Sant’Antonio in occasione della morte di Michela Murgia in questo post di commiato.
- La via femminile è un altro filone importante di Michela Murgia, ma sarebbe troppo ampio trattarne qui.
- Bellissimo il Ted Talk “Essere felici senza eroi” che Michela Murgia tiene a Torino il 15/02/2019 e che aveva anticipato in parte a “La tv delle ragazze” il 15/11/2018.
- Un esempio per tutti, l’intervista al festival Mare di Libri, tenutasi nell’edizione del lockdown, “30’ di futuro”.
- Futuro interiore, p. 84.
Opere citate, per leggere Michela Murgia
- Futuro interiore, Torino, Einaudi, 2016
- Persone che devi conoscere, Padova, Edizioni Il Messaggero, 2018
- Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo, Milano, Salani, 2019
- Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe, Milano, Mondadori, 2019
“Mamma, ma tu e papà che classe fate?” chiese una delle mie figlie da piccola, sentendoci dire che andavamo a scuola. Ora andiamo in 2 alla secondaria di I grado e in 3 al liceo: viviamo da anni dentro un curricolo verticale, tra libri, albi illustrati e device. Per gli studenti sono la Rama. Abito e lavoro intensamente ad Ancona, online e qualche volta in trasferta; studio, progetto, scrivo, sperimento e condivido.
Carissima Romina vorrei poter mettere su un’,attività sullz Murgia con i miei allievi di terza.
Puoi darmi spunti operativi?
Grazie gin da ora
Cristina Pelissero appassionata docente di lLettere presso Venaria Reale
Grazie Romina, la tua analisi è intensa, come sempre tanto cuore e tanta testa. Seguirò con interesse .