La sfida dell’estate a colpi di taccuino
In questi giorni di dibattito sull’opportunità di assegnare compiti a casa, mi sembra particolarmente interessante raccontare un’esperienza che ha coinvolto oltre settecento alunni di tutta Italia durante le scorse vacanze estive.
Tutto è nato grazie alla pubblicazione di un post sul blog “Moving Writers” e dalla felice intuizione della nostra redattrice Barbara Licastro, che in un tiepido pomeriggio di maggio ci ha sorpreso con una piccola provocazione: “Perché non lo facciamo anche noi?”.
L’idea era ambiziosa: creare una raccolta di diapositive che servissero da spunto comune di scrittura per tutti i nostri alunni durante le vacanze estive. Molte di noi hanno aderito con entusiasmo, e l’impresa è iniziata. Per questo primo esperimento abbiamo preferito contenere il numero dei partecipanti ad un gruppo piuttosto ristretto per verificare la fattibilità del progetto, pertanto hanno lavorato alle slides circa trenta docenti di ogni parte d’Italia.
Nel proporre le nostre sollecitazioni abbiamo cercato di rispettare i principi base del Writing Workshop, in primo luogo la libertà di scelta da parte degli alunni: per questo siamo state particolarmente attente a toccare argomenti quanto più vari possibile, inserendone molti vicini alla sensibilità dei nostri ragazzi.
Abbiamo inoltre cercato di suggerire idee che permettessero di scrivere annotazioni di ogni genere e tipologia testuale, in modo da rispecchiare la varietà che proponiamo nel laboratorio. Sono infatti presenti slide che invitano alla composizione di poesie, altre che offrono ispirazioni per racconti, altre ancora che accompagnano verso la scrittura di riflessioni o di semplici testi argomentativi.
Una volta completata la nostra opera, che potete trovare in questo link, ci siamo preoccupate di creare un lancio comune per tutte le nostre classi. Ai nostri alunni è stato chiesto di scegliere un minimo di quindici annotazioni da scrivere sul taccuino durante le vacanze estive. Al rientro, avremmo stilato la classifica nazionale delle annotazioni migliori.
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Qual era lo scopo del nostro lavoro? Per dirlo con le parole dei maestri americani, creare “volume, stamina and fluency”, ovvero abitudine alla scrittura, resistenza e fluidità. Si impara a scrivere solo scrivendo, e se fissare le idee su carta non diventa una attività quotidiana è molto difficile poi riuscire a lavorare sulla qualità.
La proposta è stata accolta con interesse nelle nostre classi, che durante l’estate hanno lavorato con impegno apprezzabile talvolta superando, e in alcuni casi anche di molto, le richieste minime degli insegnanti.
A settembre è iniziato il momento più difficile (ma anche più entusiasmante!), quello della selezione delle annotazioni per la classifica finale. Per rendere la procedura più gestibile, abbiamo diviso le annotazioni in due gironi: seconda media (13 classi, per un totale di circa 300 ragazzi) e terza media (20 classi, per un totale di circa 450 ragazzi). I pezzi degli studenti delle colleghe della secondaria di II grado partecipanti (troppo pochi per competere) sono stati mostrati come testi modello ai compagni più giovani.
Ogni classe poteva presentare alla commissione giudicatrice, formata da tutte le insegnanti partecipanti, solo tre annotazioni, scelte in autonomia dagli alunni secondo una procedura comune a tutti i gruppi.
Abbiamo ritenuto fondamentale che le annotazioni venissero scelte dai ragazzi e non dagli insegnanti perché la definizione dei criteri che rendono buona un’annotazione e la procedura di autovalutazione sono momenti cruciali per la metodologia del Writing Workshop.
Nella maggior parte dei casi, gli alunni hanno scelto testi diversi da quelli ritenuti migliori dagli insegnanti, e questo è stato per noi docenti un ulteriore frutto dell’attività, perché ci ha permesso di riflettere tra noi e con i ragazzi sui criteri di valutazione.
Infine la commissione ha stilato la classifica delle migliori dieci annotazioni per girone: in ogni classe si è svolta la cerimonia di premiazione per i vincitori e i finalisti. Un libro e un diploma hanno gratificato il loro impegno.
La “sfida dell’estate” è stata una esperienza piacevole e utile per tanti aspetti, oltre che motivante ed eccitante per i ragazzi. In primo luogo ha permesso agli alunni di sentirsi parte di un progetto più grande: tutti i ragazzi erano molto curiosi di leggere le annotazioni dei loro coetanei di altre parti d’Italia e l’idea di confrontarsi con altri alunni anche molto distanti ha spinto ognuno di loro a impegnarsi al massimo. Per noi docenti è stata un’occasione preziosa per armonizzare i nostri criteri di valutazione e per elaborare nuove strategie per far crescere sempre di più in profondità e originalità i testi dei nostri ragazzi.
Ed ora… ecco le annotazioni più votate:
Girone “Seconda media”:
Prima annotazione classificata: “L’invasione delle verdure spaziali”
Seconda annotazione classificata: “Le parole di un bottone”
Terza annotazione classificata “La mia valigia”
Girone “Terza media”:
Prima annotazione classificata ex aequo: “Madama Noia”
Prima annotazione classificata ex aequo: “Dentro”
Seconda annotazione classificata: “Alture di prosciutto e melone”
Terza annotazione classificata: “The space”
Vivo a Siena, la città in cui sono nata. Corro da un’aula all’altra dell’IC “Jacopo della Quercia” con le scarpe da ginnastica, uno zaino (troppo) pieno di libri e mille idee nella testa. Leggo tutto quello che trovo, non studio mai quanto vorrei, consumo penne, quaderni, gomme e pennarelli. Sono grata ogni giorno alla vita perché faccio il mestiere più bello del mondo.