Frammenti di memoria
Ecco un estratto dell’articolo uscito nel numero 24/2024 (pp. 72-77) della rivista Dida delle Edizioni Centro Studi Erickson. In esso racconto un mini modulo di scrittura di poesia autobiografica (fine I quadrimestre classe seconda SSPG) proposto dopo la conclusione di un modulo sul racconto autobiografico e dopo una lunga immersione – durata tutto il quadrimestre – in testi poetici contemporanei (lettura della «poesia della settimana»). Sul percorso autobiografico si rimanda al volume Il racconto autobiografico con il WRW. In particolare si raccomanda la minilezione 7 Estrai il DNA (pp. 79-82) che mira a individuare all’interno dei ricordi quegli istanti che li hanno resi fondamentali per il proprio percorso di vita (il cosiddetto «So What?»). Esplicitarne le motivazioni forti consente a chi scrive di avere un criterio di verifica della centratura del proprio testo lungo tutto il processo di scrittura, dalla stesura alla revisione. Grazie a questa consapevolezza è possibile recuperare tutta la prescrittura autobiografica per un nuova scrittura in versi liberi, con le strategie assimilate in un primo modulo poetico (cl. 1° SSPG).
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Il percorso: dal racconto autobiografico alla poesia
Una volta pubblicato il racconto, ho chiesto a ciascuno di rileggerlo come testo modello per:
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estrarne il «DNA» e racchiuderlo in una frase;
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controllare la presenza di parole chiave o concetti ripetuti;
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sottolineare come emergevano pensieri e sentimenti.
Questi appunti hanno costituito il punto di partenza per trasformare tale materia in poesia.
Dopo aver passato velocemente in rassegna le minilezioni già note relative alla poesia e controllato la propria «cassetta degli attrezzi» poetica, un ultimo ingrediente per la prescrittura è giunto dalla rilettura del taccuino: ripercorrere le annotazioni sulla «poesia della settimana» a caccia di strategie efficaci da sperimentare nel proprio testo.
A questo punto, dopo una dichiarazione di intenti («Cosa farò oggi nel momento della scrittura»), ha avuto inizio la stesura delle bozze, che è risultata più veloce del solito, offrendo più spazio alla revisione sui vari aspetti. Dopo la consueta rilettura di controllo finale, grande successo ha avuto la revisione tra pari: studenti e studentesse sono abituati a considerarsi una comunità di lettori e scrittori e ciò consente di affidare agli altri le proprie parole senza troppi imbarazzi.
In fase di pubblicazione della poesia studenti e studentesse hanno scelto se dare un titolo e hanno realizzato due righe di presentazione per la raccolta poetica, impaginata insieme su Book creator. L’attività metacognitiva finale (process paper) li ha aiutati, tramite domande guida, non solo a ripercorrere i processi di scrittura, ma a vedere come hanno trattato lo stesso materiale in due forme diverse. Una bella esperienza che ci consentirà, in terza, di concludere l’autobiografico con un racconto «multiscena» e, per chi se la sentirà, con un testo multigenere.
“Mamma, ma tu e papà che classe fate?” chiese una delle mie figlie da piccola, sentendoci dire che andavamo a scuola. Ora andiamo in 2 alla secondaria di I grado e in 3 al liceo: viviamo da anni dentro un curricolo verticale, tra libri, albi illustrati e device. Per gli studenti sono la Rama. Abito e lavoro intensamente ad Ancona, online e qualche volta in trasferta; studio, progetto, scrivo, sperimento e condivido.