Chi ben comincia…
Con lo scoccare del 1° settembre siamo entrati nel nuovo anno scolastico.
Per noi significa preparare l’ambiente di apprendimento per accogliere studenti e studentesse, allestire gli spazi, rifornire la biblioteca di classe, pianificare non solo il primo modulo di accoglienza, ma anche cominciare a progettare la scansione del percorso – se non lo abbiamo già predisposto durante l’estate -, tenendo d’occhio la meta, con uno sguardo alla riflessione condotta sul lavoro concluso a giugno: cosa ha funzionato, cosa occorre migliorare; scegliendo come accompagnare gli studenti con i nostri feedback (consulenze e strumenti di valutazione).
Prima di procedere, dunque, alla pubblicazione di nuovi articoli per la nostra quinta annata di blog, abbiamo pensato potesse essere utile attingere dal nostro patrimonio e offrire una lettura ragionata di vari articoli utile a mettere a punto ciò che è necessario per cominciare bene.
Programmazione e preparazione di materiali e ambienti
Ad agosto abbiamo già richiamato alla mente – per chi aveva tempo di lavorarci – alcuni articoli sulla programmazione. Ne riportiamo qui tre.
Il viaggio della programmazione per sostenere esploratori della scrittura e della lettura
Celo, manca. Lista dei mai più senza della programmazione estiva nel WRW
La biblioteca di classe
Accoglienza
Sicuramente nei primi giorni in classe avvieremo o riprenderemo le fila del Laboratorio, per impostare routine e riattivare le strategie di lettura e scrittura.
Il primo modulo di accoglienza serve, infatti, a conoscere studenti e studentesse anche come lettori e scrittori (ad esempio tramite questionari) o a motivarli per un nuovo anno di Laboratorio; a impostare / riprendere routine e ritmi di lavoro; a costruire / rilanciare la comunità ermeneutica in cui leggeremo e scriveremo, con delle proposte introduttive. Solitamente lo facciamo grazie agli albi illustrati, o a poesie e brevi racconti, e facendo ricorso alle prime strategie che aiutano a reagire al testo, a formulare domande, a stabilire connessioni, a comunicare a studenti e studentesse che il loro parere conta, che possono dire onestamente quello che pensano di ciò che si legge, che insieme possiamo capire meglio quanto abbiamo letto, che possiamo anche reagire a un testo per iscritto. Noi fungiamo da modello per strategie e processi di pensiero. Ma anche gli studenti più attivi lo saranno per i loro compagni.
In attesa di altri articoli o nuovi volumi, richiamiamo quelli già pubblicati.
Per la secondaria possiamo cominciare in prima con un albo sulla lettura, come Se io fossi un libro, ma anche con un albo che racconta un’altra storia ma che è di qualità elevata tanto che invita alla discussione e alla interpretazione condivisa. Possiamo farlo, ad esempio, dopo aver impostato una prima routine di pensiero (ad es. See – Think – Wonder: “cosa vedo, cosa penso, cosa voglio sapere”. Introdurre una routine di pensiero consente, tra l’altro, di lavorare su tanti fronti: vedi ad es. questa scheda dell’Indire). E cominciando a introdurre lo schema ad Y (impressioni, connessioni, domande), su cui poi si tornerà piano piano, sminuzzando nelle varie fasi questo strumento di comprensione profonda e reazione al testo.
Solo dopo aver sperimentato il gusto e le regole della nostra comunità di lettori, aver allenato l’abitudine alla lettura, possiamo poi pianificare la lettura di un primo romanzo ad alta voce (ad es. Le memorie di Adalberto, o Drilla, o altri, così come mostra Silvia Pognante in queste proposte di lettura di romanzi per ragazzi). In ogni caso la scelta dei testi da portare in classe non si limita a temi da affrontare, ma a proposte sfidanti che possano essere adatti agli studenti.
Dalla seconda classe in poi, la proposta deve mirare a ricostituire il gruppo, a rifare il fiato, prima di ripartire per un nuovo viaggio.
Alla primaria con i piccoli l’impostazione del laboratorio è anche impostare tante routine. Questa ad esempio è una proposta di lavoro, altro racconteremo ancora.
Programmare a ritroso, con un occhio alla valutazione
In questi primi giorni, approfittando delle ore di pianificazione, in molte scuole si chiede di predisporre strumenti di valutazione. Sappiamo già che la valutazione nell’ecosistema del Laboratorio comincia dal feedback fornito nelle consulenze, perché è formativa e riflessiva, accompagna l’apprendimento, è orientante e motivante e ruota su tre aspetti: metacognizione e autovalutazione, osservazione del processo e delle competenze relazionali (nella comunità di scrittori e lettori), valutazione del prodotto. Gli strumenti per osservare e valutare sono spesso costruiti insieme agli studenti, a partire dal percorso svolto. Gli insegnanti, pertanto, partono dall’obiettivo (abilità e competenze) che vogliono far raggiungere alla classe e ai singoli in quell’anno o in quella porzione di percorso e scelgono cosa può essere utile a raggiungerlo: quali testi, quali pratiche, quali strategie… Insomma: la valutazione non arriva alla fine, ma si progetta all’inizio. Due articoli quindi sulla valutazione nel WRW e su come costruire strumenti condivisi da leggere e mettere in pratica fin da ora.
Un anno ricco
Quello che comincia è un anno più ricco per noi, un anno in cui chi sperimenta il WRW può già trovare supporto in diverse proposte pubblicate in italiano (sia di manualistica sia di scolastica), altre ne scoprirà nei prossimi mesi. Nell’attesa potrà trovare sostegno dalla comunità che legge questo blog, che si confronta nelle scuole e che si ritrova tra i post dei nostri social.
Buon anno scolastico, dunque! Buona lettura e buona scrittura in classe.
“Mamma, ma tu e papà che classe fate?” chiese una delle mie figlie da piccola, sentendoci dire che andavamo a scuola. Ora andiamo in 2 alla secondaria di I grado e in 3 al liceo: viviamo da anni dentro un curricolo verticale, tra libri, albi illustrati e device. Per gli studenti sono la Rama. Abito e lavoro intensamente ad Ancona, online e qualche volta in trasferta; studio, progetto, scrivo, sperimento e condivido.