Insegnanti e genitori… “Tra le trame” per costruire una comunità di lettori
Che la lettura sia importante e che coinvolga numerosi aspetti, da quelli emotivi a quelli cognitivi e relazionali, sono convinzioni ormai radicate tanto quanto la consapevolezza che creare una comunità di lettori sia uno degli obiettivi che ogni insegnante desidererebbe realizzare: il sogno di vedere i nostri giovani alunni diventare lettori per tutta la vita, godendo della pagina scritta e anche parlando in maniera esperta di libri, rappresenta un’ambizione accarezzata da ciascuno di noi.
Per farlo, lo sappiamo, è fondamentale conoscere quegli stessi libri che proponiamo ai ragazzi, scrollarsi di dosso l’idea che la letteratura per la preadolescenza sia una letteratura minore, fatta di stereotipi e storie preconfezionate e affrontare il viaggio di esplorazione e scoperta tra i tanti volumi che si rivolgono a questa fascia di età. Apprezzando qualcosa è possibile trasmettere la voglia di toccarla con mano.
Forti di queste due idee chiave – l’importanza di costruire una comunità di lettori e il valore della letteratura per ragazzi – al terzo anno di formazione e di sperimentazione in classe del Writing and Reading Workshop, abbiamo osato spingerci in territori per noi inesplorati e, dopo qualche tentennamento e alcune riflessioni, il 22 gennaio 2021, in piena pandemia, è nato il circolo di lettura dei genitori del nostro Istituto.
Non un qualunque circolo di lettura, sebbene in ogni caso virtuoso, ma un gruppo fatto di insegnanti di varie discipline e di genitori che leggono quegli stessi libri che popolano le nostre biblioteche di classe, quelle stesse storie articolate, mai scontate e invece complesse, su cui riflettiamo, ragioniamo, ci commuoviamo quando leggiamo ad alta voce, quelle vicende dentro alle quali i ragazzi ci fanno entrare sempre più in profondità quando le raccontano nei loro book talk.
Gli obiettivi che ci hanno portati a tentare l’impresa sono di diversa natura, ma confluiscono nella finalità più generale di costruire una comunità di lettori ampia e composita, che coinvolga più attori in un progetto condiviso di educazione alla lettura. Il percorso permette inoltre alle famiglie di entrare nel Reading Workshop, familiarizzare con le sue routine e i suoi strumenti di base e comprendere a pieno il valore formativo di questo approccio metodologico all’insegnamento dell’Italiano.
La prima serata del Circolo, inaugurato con il romanzo di Julie Murphy Consigli e disastri di Mirtilla, è servita a rompere gli schemi: genitori e insegnanti si incontrano virtualmente, grazie alla piattaforma scolastica, per discutere di storie, di personaggi, di temi e di problemi, condividere e negoziare interpretazioni. Non ci sono ruoli istituzionali, non c’è una cattedra a creare la separazione. Lo schermo di un computer o di uno smartphone paradossalmente aiuta a ridurre le distanze e ad abbattere le formalità. Non facile, ma possibile.
Quell’appuntamento, fatto anche di silenzi e di imbarazzi, è stato il primo di una serie di momenti preziosi, ritagliati tra i numerosi impegni, magari sovraccaricati dalla stanchezza del lavoro, ma irrinunciabili; un evento quasi sociale in un periodo in cui le relazioni di tutti noi sono state limitate alla sfera familiare. Pian piano il gruppo ha preso coraggio, le voci sono diventate più sicure e le formalità si sono ridotte davvero al minimo.
La formula scelta ricalca quella dei tradizionali circoli di lettura e prevede l’individuazione di un “libro del mese”, letto da tutti i partecipanti, intorno al quale viene avviata una discussione nel corso dell’incontro periodico: si condividono appunti, annotazioni, riflessioni sull’agire dei personaggi e sulle scelte narrative dell’autore; qualcuno legge ad alta voce un passaggio particolarmente evocativo. Dopo questo primo momento di confronto su un unico testo, vengono presentate da docenti e genitori alcune proposte di lettura per individuare il romanzo protagonista dell’appuntamento successivo. I titoli presentati vanno a costituire un elenco condiviso, organizzato per generi, da cui ciascun partecipante può attingere per creare la propria personalissima lista di propositi di lettura.
Durante il primo appuntamento, dopo le presentazioni di rito, ci siamo raccontati e conosciuti come lettori, abbiamo parlato dei nostri gusti e delle nostre abitudini di lettura e abbiamo deciso di concentrarci sul romanzo, lasciando da parte, in questa prima fase del percorso, forme testuali differenti come la poesia, gli albi illustrati o i non fiction books.
A questa prima serata ne sono seguite altre cinque, abbiamo quindi letto sei storie diverse, proposte da noi docenti ma anche dai genitori, perché “mio figlio questo libro se l’è divorato”.
Abbiamo viaggiato tra autori, ambientazioni e generi differenti, tracciato “connessioni” con altri libri, con i film e con le esperienze di vita di ciascuno di noi; abbiamo riflettuto sul concetto di “rivoluzione” secondo i giovani di oggi attraverso le pagine di L’estate che conobbi il Che di Luigi Garlando; abbiamo colto il messaggio educativo che lancia Jason Reynolds con il suo Ghost, romanzo in cui ci parla di motivazione e di sacrificio; abbiamo assaporato la poesia delle parole e delle illustrazioni che accompagnano il racconto dell’impegno di Francis nella Resistenza francese (M. Morpurgo, Barroux, Nella bocca del lupo). Abbiamo inoltre ragionato, sulla base delle rispettive esperienze di docenti e genitori, sull’età di lettura di alcuni dei testi incontrati e mostrato i taccuini personali delle insegnanti con le frasi cult, le riflessioni, gli schizzi; attraverso questi nostri compagni di viaggio i genitori hanno conosciuto e riconosciuto i taccuini dei loro figli e qualcuno ha voluto cogliere lo stimolo offerto, iniziando a tenere un piccolo quaderno per dialogare con le storie, gli autori e i personaggi. E, come accade in classe, abbiamo proposto nomi per il nostro gruppo, infine battezzato “Circolo di lettura Tra le trame”.
Tra i titoli più apprezzati, Il libro di tutte le cose di Guus Kuijer, per la sua delicatezza e la dichiarata irriverenza, e Una casa sulle ruote di Susin Nilsen, non solo perchè Felix, il protagonista, ci è rimasto nel cuore, ma anche perché la serata è stata omaggiata della presenza della traduttrice dell’edizione italiana, Claudia Valentini. Lei ci ha offerto un punto di vista privilegiato sulla storia e sull’intera produzione dell’autrice, facendoci cogliere degli aspetti della vicenda che ci hanno aiutato a calarci ancora di più nei personaggi.
Durante l’ultimo incontro dell’anno scolastico, attraverso un Modulo online, abbiamo raccolto feedback sull’esperienza vissuta, ci siamo divertiti a premiare i libri più apprezzati e abbiamo riflettuto insieme sulla nostra crescita come lettori e sull’impianto organizzativo del Circolo, in vista della prosecuzione del progetto.
Il viaggio infatti è ripreso dopo le vacanze estive, quando ci siamo nuovamente incontrati per discutere non solo dei due romanzi che abbiamo scelto di leggere durante i mesi di sospensione (Chiedi ai sogni di fare rumore di Alessandro Q. Ferrari e Il ragazzo dell’ultimo banco di Onjali Q. Rauf), ma anche per confrontarci sugli autori che abbiamo scoperto e sui libri che ci hanno folgorato durante le nostre letture autonome. Abbiamo anche ragionato sul ruolo dei nostri ragazzi, solo apparentemente esclusi da questa avventura, e sulle ricadute del percorso in classe e in famiglia.
Certo, l’educazione alla lettura è un processo che richiede allenamento, curiosità e soprattutto tempo, perciò è ancora presto per notare degli effetti tangibili sui ragazzi, ma è evidente che qualcosa si sia mosso a partire da questa prima esperienza. Intanto proprio quei libri protagonisti delle serate del Circolo e successivamente diventati parte della biblioteca di classe hanno guadagnato subito l’interesse dei giovani lettori e sono diventati supergettonati: è il caso, per esempio, di Una casa sulle ruote, sponsorizzato da un gruppo di alunni contagiati dall’entusiasmo degli adulti che per primi lo avevano letto. Abbiamo avuto la sensazione che grazie al Circolo dei genitori le discussioni sui libri abbiano lasciato lo spazio fisico dell’aula e siano entrate con forza nelle case, in una sorta di book talk diffuso. Non solo in classe sono state riportate dai figli le impressioni dei genitori sui libri letti, suscitando la curiosità dei compagni, ma anche a casa genitori e figli hanno raccontato trame e negoziato significati, scambiandosi idee sulle letture fino a scoprire che un libro può diventare un momento di scambio, di confronto e di crescita. Attraverso il Circolo dei genitori, i figli sono diventati promotori di nuove storie i cui personaggi e i cui insegnamenti sono diventati parte dei taccuini del lettore; a loro volta, attraverso le letture dei figli, i genitori hanno proposto al Circolo quei libri che hanno catturato l’attenzione dei ragazzi in una sorta di circolo fruttuoso – si perdoni il gioco di parole – di cui molti sono stati i beneficiari. Man mano che gli incontri procedevano, prima senza farsi vedere, poi sbirciando di tanto in tanto e infine partecipando attivamente, alcuni alunni hanno fatto capolino davanti alla telecamera assieme al genitore, evidentemente spinti da una sana curiosità verso questi adulti che, nonostante la stanchezza della giornata, la sera hanno trovato il tempo e l’energia per riunirsi, sebbene virtualmente, per parlare di libri con serena allegria e tanto entusiasmo. Infine, anche quei genitori che per timidezza non hanno partecipato hanno iniziato a domandare e ad informarsi perché “chissà, magari il prossimo anno riesco ad organizzarmi e a trovare il tempo per leggere con voi”. Muovere curiosità e suscitare interesse verso la lettura rappresentano già dei bei risultati: il gruppo è ancora piccolo, ma molto appassionato e i semi che sta gettando lasciano ben sperare.
L’entusiasmo per questo momento privilegiato di condivisione è diventato notevole e questo non fa che aumentare la nostra soddisfazione perché “attraverso la creazione di un contesto favorevole alla lettura, possiamo aiutare i bambini e i ragazzi a scoprire nella letteratura la fonte della nostra libertà e della nostra immaginazione”.
Catia Curina. Insegno alla Scuola Secondaria di I grado in una scuola di Osimo, in provincia di Ancona. Fare l’insegnante è stato sin da bambina il mio sogno nel cassetto e la lettura è da sempre la mia fedele compagna di viaggio. Mi piace studiare, mettermi in discussione e sperimentare, alla perenne ricerca della strada migliore.
Valentina Baiocco. Insegnante presso la scuola secondaria di primo grado “Bruno da Osimo”, è appassionata di storia e di storie. Ha la fortuna di progettare, sperimentare e crescere insieme a colleghe amiche.
Siamo un gruppo di docenti di Lettere della Scuola Primaria, Secondaria di Primo e Secondo grado provenienti da regioni, città e scuole diverse.
Ci accomunano la passione per l’insegnamento, la voglia di metterci in gioco ed il desiderio di fare dei nostri studenti scrittori competenti e “lettori a vita”.
Una iniziativa meravigliosa ed educativa nel vero senso della parola!
Sono felice che ci siano educatori così che fanno il mestiere di insegnanti e soprattutto dirigenti che promuovono e sostengono tali azioni illuminate e illuminanti!
Grazie