Il processo di scrittura spiegato ai più piccoli
“We’ll start by demonstrating the whole act of writing… even though it can feel ambitious to show them the whole thing” scrive Lucy Calkins quando racconta la partenza del laboratorio di scrittura con i bambini piccoli. Mostrare l’intero processo fin dall’inizio è l’indicazione precisa, così decido di coglierla e affronto i miei piccoli primini raccontando loro cosa fa uno scrittore. I bambini sono curiosi, ascoltano con attenzione, cercano di seguire i passaggi eppure mi rendo conto che non li ho agganciati completamente, mi sembra di cogliere occhietti perplessi e qualche sguardo distante.
Tornata a casa, decido che ho bisogno di arrivare a loro in un altro modo, devo trovare una metafora e, mentre mi accingo a preparare la cena, ecco che mi si accende la lampadina : una ricetta di cucina! Perché non provare a spiegare il processo di scrittura accostando i passaggi della scrittura a quelli della preparazione di una torta?
La cena può attendere, mi siedo al computer e costruisco la “ricetta” da portare in classe: “Una storia da gustare“.
In classe trascino il testo delle slide piano piano: prima ascolto le loro risposte alle domande, ne discutiamo poi leggiamo le mie indicazioni, ci soffermiamo sui vari passaggi, ci ascoltiamo; sono loro stessi a portare esempi, aggiungo alla presentazione qualche loro riflessione.
Alla fine mi sembrano tutti soddisfatti, le immagini li hanno incuriositi, ma non li hanno distratti da ciò di cui stavamo parlando, hanno colto la metafora.
Decido così, per un certo periodo di tempo, di utilizzare questa presentazione come minilesson da riprendere ad ogni sessione di laboratorio. Ogni volta mi soffermo su un passaggio, mostro loro quello che faccio io e chiedo loro di provare (es: una volta scelgo un “ingrediente” dal taccuino, li invito a sfogliare il loro taccuino e a scegliere il loro “ingrediente”, la volta successiva faccio raccontare la loro idea a un compagno, etc).
La stessa Calkins conclude infatti così: “Later we will slow down and show them aspects of the writing process that we trust will be especially accessible to them”.
Bibliografia
Lucy Calkins, Launching the Writing Workshop, Heinemann, 2003.
Sogno da sempre di abitare al mare, ma per ora vivo e lavoro a Parma. Insegno in una scuola primaria dove ho il privilegio di tornare ogni giorno un po’ bambina.
Ho appena finito un corso di wrinting ang reading.workshop però era tarato sulla scuola secondaria , ho bisogno di indicazioni per partire con i miei alunni della primaria, classe seconda . Vorrei non dover aspettare un corso ad hoc per la primaria . Avete consigli , testi specifici, materiale vario su cui studiare … per partire .
Grazie
Buongiorno Lucrezia,
capisco il tuo entusiasmo e la voglia di iniziare, è stato così anche per me quando ho incontrato Jenny! Se hai frequentato una formazione, hai già appreso le basi, l’ossatura della metodologia non cambia tra primaria e secondaria, certo però cambiano le proposte che vanno calibrate sui bimbi più piccoli, soprattutto se si parla dei primi tre anni di primaria.
Per iniziare mi sento di consigliarti di leggere le Units of Study di Lucy Calkins, potresti partire dal titolo “Launching the Writing Workshop”, lo trovo perfetto per una seconda, come del resto tutti i fascicoli per le classi della primaria.
Anche il testo di Katie Wood Ray “In pictures and in words” è adatto alla nostri piccolissimi. Altre letture imperdibili sono quelle di Georgia Heard, “Awakening the heart” per lavorare sulla poesia oppure “A place for Wonder”.
Riguardo alla lettura, ottime indicazioni specifiche per i più piccoli le trovi nel testo di Kathy Collins, “Growing Readers”. Trovo siano queste le basi,. oltre alla lettura del libro di Jenny Poletti Riz, “Scrittori si diventa”.
In italiano per la lettura ti può aiutare “Il lettore infinito” di Chambers, non è un libro sul WRW, ma ci sono tanti punti di contatto e tanti suggerimenti per creare la biblioteca di classe.
Buon lavoro ! Laura
Scrivimi pure se hai altre domande; dove insegni ?
Cara Laura,
mi ritrovo molto nella tua idea di utilizzare una metafora per rendere accessibile ai bimbi cosa sia un testo e cosa si intenda per processo di scrittura.
Io di solito parlo di una pizza, anziché di una torta , ma il senso è lo stesso!
Dico loro che una piccola idea può lievitare, se mi do tempo e la curo, poi posso stenderla per bene, come si fa con la pasta della pizza, ottenendo un testo. Ma non basta! La pizza va insaporita, resa gustosa e irresistibile, e ci vogliono altriingredienti…alcuni indispensabili, altri da scegliere in base al risultato che voglio ottenere.
Mi sembra che funzioni!
Grazie a te e alle iwt per le proposte di riflessione e i preziosi materiali , a cui attingono a piene mani!
Emanuela
Grazie Emanuela del tuo riscontro. E’ vero, questo approccio ci aiuta a rallentare il ritmo, a dilatare un pochino i tempi in questo mondo che va di corsa. Anche i bimbi hanno voglia di completare in fretta i lavori, rischiano di rimanere sempre in superficie. Buon lavoro !
Laura